Come arriva il cibo a tavola? Come nei ristoranti? Chi acquista la materia prima come la trasporta? Queste e altre domande fanno parte di un dibattito acceso che occupa il ramo della ristorazione, tra i più importanti settori produttivi della società.
La logistica del cibo e i trasporti alimentari
Facciamo un passo indietro: fin dall’antichità il cibo ha rivestito un ruolo fondamentale per l’uomo; si pensi alle tecniche di caccia e di pesca o alle modalità di allevamento e agricoltura nel paleolitico.
Guardando a tempi più recenti si nota come intorno agli anni 50 e 60 del secolo scorso si registri un aumento del reddito dei nuclei familiari. Si diffondono il consumo di massa e il commercio degli alimenti, prende piede il consumo quotidiano di latticini, carne, zucchero, pesce e salumi e contestualmente diminuisce l’utilizzo di pane, cereali e legumi.
Nascono le comunicazioni pubblicitarie. In America viene aperto il primo centro commerciale e in Italia il primo supermercato. Negli anni ‘70 comincia la crisi della ristorazione classica e c’è un notevole aumento del consumo delle carni e del pesce azzurro. Negli anni ’80 si comincia a parlare di dieta mediterranea e di prodotti light; insorgono le prime malattie legate all’alimentazione e vengono aperti anche in Italia gli ipermercati. Negli anni ’90 inizia la globalizzazione del mercato per l’incremento del commercio dell’export e nel frattempo sorgono i primi discount.
Si diffonde un concetto ormai radicato nelle modalità di consumo di alimenti del ventunesimo secolo: l’importanza delle materie prime per realizzare un’alimentazione varia ed equilibrata, pilastro fondamentale di una vita sana. Reperire merci di ottima qualità non è più impresa difficoltosa: grazie a un sistema di trasporti efficiente ogni giorno le arance siciliane vengono esportate in tutto il mondo, la mozzarella campana consumata sulle tavole degli italiani di qualsiasi regione, e a Milano si può trovare inaspettatamente il pesce più fresco d’Italia.
Il trasporto come traghettatore di freschezza
Entriamo ora in una cucina di un ristorante. Lo chef e la sua brigata ricercano l’eccellenza dei prodotti, volendo portare in tavola piatti realizzati con limoni di Sorrento, parmigiano reggiano, pomodorini del piennolo del Vesuvio, peperone crusco della Basilicata e altre specialità di ogni regione. Non c’è confine territoriale per la creatività dello chef; ma per permettere la concreta realizzazione delle sue idee è fondamentale che il suo fornitore riesca a garantirgli la reperibilità delle materie prime e il prezzario.
Lo scenario prospettato non potrebbe concretizzarsi in assenza di un trasportatore che ha l’importante compito di traghettare le merci, nel rispetto della massima puntualità e, soprattutto, conservandone la freschezza, l’integrità e la qualità.
BRIDGE abbraccia questo scenario e intende porsi al centro della filiera alimentare, mettendo a disposizione le competenze tecnologiche che ha sviluppato per condurre le aziende del settore dei trasporti alimentari verso un traguardo decisivo: la freschezza delle materie prime sulle tavole di tutta Europa.