Il volume del trasporto merci su strada negli ultimi dieci anni è aumentato considerevolmente, e le emissioni di CO2 derivanti da tale incremento hanno causato impatti significativi sull’ambiente. Il problema legato all’inquinamento derivante dalle rotte di trasporto sembrerebbe naturale e irrisolvibile; eppure, la situazione può e deve cambiare.

La questione principale legata all’inquinamento del trasporto di merci su strada risiede nelle numerose rotte a vuoto effettuate dai camion sulle strade europee ogni giorno, naturale conseguenza delle mutevoli e asimmetriche esigenze dei clienti abituali dei trasportatori.

La mancata ottimizzazione nel settore della pianificazione dei trasporti influisce non solo sull’ambiente, ma anche sulla situazione finanziaria di ogni trasportatore.
Dati alla mano, bisogna considerare l’allarmante dato secondo il quale quasi un camion su quattro circola su strada senza merci al suo interno. Per fare un esempio pratico: se un camion di una società di autotrasporti operante soprattutto in Lombardia consegna merci da Milano a un punto di stoccaggio o di cambio a Roma, si vede costretto a raggiungere il punto di carico successivo senza merci, e le quotazioni delle richieste di trasporto includono chilometri a vuoto che servono per arrivare da un punto all’altro. Come è facile intuire, tali corse che impegnano camion privi di merci all’interno costano tempo, carburante e soprattutto denaro.

Una possibile soluzione rispetto alla situazione prospettata potrebbe risiedere nella programmazione di una consegna sulla via di ritorno, magari sotto commissione di un’altra azienda affidabile da cui caricare nel giro di pochi chilometri. In questo modo, i costi del viaggio sarebbero allocati su due differenti richieste di trasporto e il costo per entrambi i clienti diminuirebbe considerevolmente. Insomma, un win-win per tutti gli stakeholder coinvolti, incluso l’ambiente.

La chiave per ottenere l’ottimizzazione del percorso è l’utilizzo di una piattaforma in grado di prospettare scenari come quello poc’anzi descritto.

BRIDGE si pone come il giusto intermediario per combinare più ordini di trasporto in un unico percorso. Maggiore il numero di corrieri e clienti affiliati a un’azienda di logistica come BRIDGE, maggiori saranno le possibilità di ottimizzare gli ordini e le tratte, rendendo il trasporto merci su strada più efficiente dal punto di vista economico ed ecologico.

Non solo tale digitalizzazione dei processi previene corse a vuoto e inutili emissioni di CO2, ma tutti i processi ausiliari vengono automaticamente semplificati, con risparmio di tempo, denaro e nel rispetto dell’ambiente.

Bisogna inoltre considerare come il live tracking digitale permetta cambi di rotta a breve termine e il controllo ottimale del trasporto; ancora, attraverso l’utilizzo dei dati generati all’interno della piattaforma BRIDGE si garantisce una pianificazione ottimale del percorso, la predisposizione delle migliori rotte da suggerire ai trasportatori e l’indicazione delle richieste di trasporto più idonee al trasportatore sulla base dello storico delle azioni dello stesso sulla piattaforma.

Attraverso la grande mole di dati prodotta dagli user della piattaforma, BRIDGE può implementare tecniche innovative di Machine Learning e ottimizzazione matematica, garantendo alle aziende medio-piccole la possibilità di prendere decisioni oculate sulla base di analisi dati e algoritmi che altrimenti non avrebbero potuto sviluppare.

BRIDGE si è infatti posto l’obiettivo di sviluppare entro la fine dell’anno un algoritmo di ottimizzazione matematica innovativo, accessibile ai trasportatori della piattaforma, che possa automaticamente ottimizzare le rotte della flotta minimizzando i chilometri a vuoto, massimizzando il profitto e automatizzando il lavoro dei trasportatori e degli operatori logistici il più possibile, dando loro la possibilità di concentrarsi su task più interessanti, meno stressanti e di maggior valore aggiunto.